IRLANDA by 3dom
27 Settembre al 11 Ottobre 2025

Sabato 27 Settembre - Popping a Cork!
A volte le decisioni prese senza troppe riflessioni, ti premiano inaspettatamente...ma vedremo. Il viaggio è stato infinito in questo primo test di 3dom! Avendo scelto di prendere il traghetto da Roscoff, sono partita nel mezzo della notte per percorrere i 1,400km che mi separavano dal porto d'imbarco. Sono state 14 lunghissime ore, anche se forse era più la noia dell'autostrada che non altro. Avendo un problemino coi tergicristalli (oramai a brandelli), ho approfittato di ogni stop per il rifornimento per cercarne il cambio. Fossero state aree di servizio italiane, mi avrebbero venduto nuove spatole ad ogni stop, ma essendo Francia, le 'aires' avevano quasi tutte la parte 'negozio' chiusa, e il caffe solo da macchinetta: imbevibile! Unica cosa degna di nota lungo il viaggio sono stati i campi di cipolle verso la parte finale del tragitto. L'aria fresca ad ogni stop mi dava una botta ad ogni stop e sono arrivata con largo anticipo a Roscoff, lasciandomi qualche ora per visitare una cittadina inaspettatamente carina. E, piena di rivenditori di cipolle! E perchè? Le cipolle di Roscoff si coltivano da oltre 300 anni e furono introdotte nel XVII secolo da monaci che portarono semi dalla penisola iberica. Nell'800 i cittadini di Roscoff andavano in nave in Inghilterra, portando con sé trecce di cipolle da vendere porta a porta. Ho gironzolato per le stradine pittoresche del centro storico, pieno di case di granito, e di negozietti che vendono prodotti locali. Ho azzardato l'acquisto di sardine in varie salse e spread con diversi gusti di pesce. Oltre alle cipolle, questa è una cittadina di pescatori...speriamo bene!
Il check in e controllli doganali sono cominciati un paio d'ore prima della partenza. E' stato divertentissimo vedere la polizia locale entusiarmarsi per avere visto per la prima volta un van camperizzato targato Monaco con una residente Monegasca a bordo. Le guardie alla dogana erano meno 'friendly' invece, e mi hanno controllato sia il vano motore che l'interno della cellula...
L'attesa mi e' sembrata infinita, anche perchè non vedevo l'ora di infilarmi nella cabina e dormire. Invece mi e' toccato aspettare un ora e mezza con un deficente dietro di me col motore acceso che faceva un rumore fastidiosissimo! L'imbarco e' poi cominciato e, a parte dover cambiare la chiave della stanza (che non funzionava), farmi una doccia calda e infilarmi a letto è stato il finale perfetto alla mia giornata. Ho scoperto qualche cosa in piu' su Pont Avon - la nave - la mattina (dopo aver dormito per 9 ore solide nonostante il mare tempestoso). I corridoi delle stanze sui vari ponti sembravano presi dal film 'Shining'. Dal settimo al non piano c'erano i servizi principali: ristorante self service, piano bar, caffetteria, e, anche una spa...oltre ad una piscinetta che era pero' chiusa al pubblico. Vedere la costa dell'Irlanda cosi verde dal mare e' stato un bell'inizio per questa avventura su quattro ruote.
Il mio primo stop è stato da Halford! È una catena di accessori auto che esiste anceh in Inghilterra e un caro ragazzo mi ha FINALMENTE cambiato le spazzole dei tergicristalli. Girare in Irlanda senza poter vedere in caso di pioggia è quantomento imprudente :-)! Il secondo è stato il check in al parcheggio per questa notte. Un posto bellissimo, attaccato ad un campo da golf, in cima ad una collina con una vist ache veramente ti dona pace. Meno pacifico e' stato il mio lottare con i vari attacchi dell'acqua per riempire il serbatoio, e temo di non esserne uscita vincente dato che stasera ho dovuto fare una lavatrice per scarpe e tuta, sporchi di fango! Ma, l'acqua l'ho caricata e dopo aver fatto un pò d'ordine e pranzo, ho fatto un giro al castello di Blarney. Non voglio annoiarmi più di tanto, ma questa è una delle attrazioni più visitata in Irlanda. Costruito nel 1446, la leggenda narra che chi bacia la pietra di Blarney riceve il dono dell'eloquenza. Per arrivarci, mi sono fatta mezz'ora di coda, ma non per il bacio (chissa quanti batteri con tutto quello sbaciucchiare) ma per la vista. La pietra infatti si trova in cima al castello, e per baciarla bisogna inclinarsi all’indietro, tenendosi a delle sbarre di ferro. Le scale a salire sono veramente da claustrofobia e vertigini. Non è stata proprio una passeggiata di salute per me, ma, per la vista sulle colline attorno e Blarney House, ne è valsa la pena. Bellissimi anche i giardini...
E qua finisce il primo giorno. Dopo un tea break in pieno relax, ho fatto un pò di pulizie di casa, riordinato le attrezzature per vivere meglio questi 6mq e ho cucinato (pollo e fagiolini stasera). Domani ho una giornata pienotta tra Cork e Kinsale (dove vorrei cenare). Non sara' possibile dormire la dato che ci sono molti divieti per mezzi camperizzati, ma tutto sommato non mi dispiace tornare qua a Blarney in questo posto spendido.
Hasta mañana!

Domenica 28 Settembre - Three is the perfect number...
Quest'oggi le mie capacità di manovra col mezzo sono state messe alla prova diverse volte! La prima parte della giornata l'ho dedicata a Cork con le sue stradine strette. Strade per altri tempi, ere diverse, dove i van non vagavano per la città :-). Tuttavia sono stata molto molto fortunata e ho sempre trovato modo di parcheggiare senza far danni. Il mio primo stop è stata la prigione di Cork: cos'è un viaggio senza una visita ad una prigione? La struttura che ha l'aspetto di un castello neogotico e racconta storie terribili, comprese quelle di prigionieri politici durante i conflitti irlandesi. Ma le peggiori riguardano la carcerazione di bambini anche di 8/9 anni per furti di cibo per esempio, donne disperate che per qualche lembo di stoffa hanno passato mesi (e alcune anni) rinchiuse. Da questo punto di vista Alcatraz almeno rinchiudeva veri criminali...qua si parla invece di gente disperata. Ma l'Irlanda ha nella sua storia periodi di grandi sofferenze, tra cui la grande carestia. Milioni di persone soffrirono fame estrema e malattie e tanti emigrarono soprattutto verso Stati Uniti, Canada, Australia e Gran Bretagna. Un trend che è poi continuato negli anni date le poche prospettive anche dopo l'indipendenza, che spinse tantissimi giovani verso la Gran Bretagna.
Per mia fortuna il museo di Cork invece è chiuso la domenica, e quindi ho poi passato una piacevole oretta nel parco di Fitzgerald lungo il fiume Lee. Un fiume che nel girare per Cork oggi, devo aver attraversato almeno una decina di volte per via di come il traffico e' organizzato! Una cosa che mi ha molto colpita dell'Irlanda è quanto pulito e curato sia il verde, le strade etc. Abbiamo tanto da imparare. Tutto come su una cartolina e prati che sembrano distese di moquette.
La Cattedrale di Saint Fin Barre's era il mio stop successivo ma il mio tentativo di visitarla è malriuscito. Dato che non era aperto ai turisti, ho partecipato ad una messa in super pompa per festeggiare il Patrono della chiesa (per fortuna solo la seconda metà). Il coro era veramente impressionante per quanto erano bravi. Elizaberth Fort e le Shandon Bells sono invece state ottime opportunità per panorami sulla città di Cork, anche se le scale per salire alle Shandon Bells si sono rivelate alquanto ripide e anguste...
Ho scelto invece di non visitare la parte moderna di Cork, i centri commerciali, i coffee shops fighetti. Preferisco ricordare le viuzze della parte più storica, dove tante delle case a schiera ricordano altri tempi. Adieu Cork!
Ad una mezzoretta da Cork si trova il forte di Charles, sulla baia di Kinsale. Una struttura a forma di stella costruita per difendere l’ingresso del porto di Kinsale. Ad oggi è una suggestiva rovina con panorami spettacolari sulla baia e una storia legata ad assedi e vicende militari irlandesi. Il flat white preso dal furgoncino all'ingresso non era assolutamente male! Così come i panorami...Fisiologicamente non riesco a dedicare più di una mezzora a delle rovine senza almeno il beneficio di un audio tour, quindi mi sono riappropriata di 3dom e ci siamo diretti a Kinsale. Kinsale è un porto famoso per le case colorate, il passato marittimo e la tradizione gastronomica. Oggi è una delle mete lungo la Wild Atlantic Way. E le case colorate sono bizzarre: non e' che scelgono mai colori tenui, no no, ci sono case viola di fianco a verdi e blu. Colori molto forti diciamo. Ma,, come una coppia di Italiani che ho incrociato ha detto, si tratta proprio di cultura diversa. In alcuni casi io azzarderei: il gusto dell'orrido... Più interessante è l'aspetto gastronomico e dove uno dei punti di forza è il pesce/crostacei etc. E, perchè non approfittarne? Avendo saltato pranzo, mi sono permessa un incrocio tra un pranzo e una cena da Fishy Fishy (non penso serva carne). Posto veramente carino lato marina. Unica pecca del personale è il non capire le ordinazioni (usare il cervello magari). Mi hanno portato tutti e tre i piatti ordinati, allo stesso tempo! Ma almeno porsi la domanda: è da sola, come fa a mangiare tre piatti tutti assieme? Lato mio non sono timida e ho fatto del mio meglio. Tutto super buono: cozze super top, astice top e ostriche enormi ma buone. Un degno finale alla mia giornata gironzolosa. Ah dimenticavo, la manovra nel parcheggio di Kinsale è stata veramete da manuale...
Bye bye Kinsale! Non avendo trovato un posto dove dormire in zona, sono tornata a Blarney per una seconda notte, in questo posto fantastico, che sento oramai quasi come casa. E in tempo per un Milan vs Napoli che avrei preferito finisse con un pareggio. Ma non si può aver tutto dalla vita. Doccia, teino e nanna...e domani è un altro giorno.

Lunedi 29 Settembre - Dal beep al wow
Prima giornata mista lavoro/viaggio. Grazie Elon per una mini antenna pazzesca! Dopo una mattinata lavorativa mi sono preparata alla partenza verso Clonakilty: arrotola il cavo elettrico e ferma tutto all'interno del mezzo... Nel primo caso, non chiedetemi perchè, tutte le volte che maneggio qualcosa, mi sporco. La mia felpa bianca non riesce a stare bianca anche quando non ci sono ovvi motivi. Sarà per quello che i camperisti che incontro usano abiti scuri. Ferma tutto? Per forza. Nonostante la mia guida indubbiamente fluida, il primo giorno ho usato un solo elastico per la macchinetta del caffè e me la sono ritrovata spatasciata sul pavimento con caffe e acqua ovunque. Oggi, triplo elasticome! Novità della giornata è l'allarme della chiusura del portellone: il portellone è chiuso, ma come ho scoperto sfrugugliando la portiera, penso si sia staccatto un pezzetto di gommino. Il risultato? Un beep che va e viene tutto il santo giorno. Domani provo dello scotch...vediamo. La guida a sinistra col mezzo Europeo, in questi primi giorni, è stata una cosa a cui abituarsi, ma devo dire che oggi le strade percorse erano strette e senza strisce in molti punti, quindi bastava evitare i mezzi che arrivavanno in senso contrario :-). Ma torniamo al viaggio! Clonakilty era a un oretta di viaggio, una passeggiata per me e il mio guscio. È anche la città natale di uno dei tanti eroi Irlandesi: Michael Collins. Ho fatto due passi tra le viuzze con le casette colorate e ho comprato due hamburger ripieni di funghi (che spero di godermi domani) da un butcher locale. Hanno proprio una bella faccia...
E che dire di Inchydoney Beach? Un angolo suggestivo...e un ottimo stop per pranzo a soli 10 minuti dal villaggio. A seguire, dopo una breve pausa 'call', ho raggiunto Mizen Head: è il punto più a sud-ovest dell’Irlanda, famoso per i suoi paesaggi spettacolari lungo la Wild Atlantic Way. Il ponte pedonale panoramico che collega le scogliere al faro con viste mozzafiato sull’oceano, è stato il mio vero challenge della giornata, insieme alla scalinata che terminava con una specie di terrazzino sul vuoto. Non capirò mai questa paura di cadere nel vuoto che mi assale mio malgrado... Non ho avuto la spensieratezza di alcuni altri turisti che si sono soffermati in mezzo al ponte per guardare l'abisso, ma per la mia media, sono stata coraggiosa. E ne è valsa proprio la pena e la fatica delle scalinate.
L'ultimo obbiettivo della giornata era trovare un posto dove dormire. Tanti dei camping in zona chiudono verso fine settembre, e non ho trovato nulla, se non un parcheggio sul porto di Bantry con tanto di colonnine per allaccio elettrico. Non è pittoresco come le ultime due notti in Blarney (campo da golf, colline verdi, lavanderia etc), ma 'serves a purpose'! Set up veloce e basico, gestito le ultime cose lavorative e poi giretto in paese. Il grande plus è che quantomeno sono 3 minuti a piedi dal centro e non serve spostare 3dom. Qua, l'eroe locale è tale Theobald Wolfe Tone: un rivoluzionario, tanto per cambiare. Il vero twist della serata in paese è stato però il cinema. Finalmente mi sono vista Downton Abbey! Nota positiva sui locals in generale: sono gentili e simpatici. E welcoming of course!
Domani? Altri paesaggi mozzafiato...

Martedi 30 Settembre - Beeh col boost
Il risveglio con la pioggerella chiamava rimanere a letto. Ma tra calls e ritmo forzato (da me stessa) per vedere il più possibile, non è cosa...
La penisola di Beara! Sono abbastanza certa che vista col sole sarebbe stata ancora meglio, ma non si può avere sempre tutto. La nebbia me la sarei evitata, ma oggi abbiamo avuto anche quella. Il passo di Healy che normalmente offre un panorama pazzesco (da un lato il mare e dall'altro la strada tortuosa a salire), oggi offriva bianco laddove c'era il mare e una vista offuscata dall'altro. Il top e' stato fare due chiacchiere con una coppia irlandese anche loro sul passo: si, il tempo è brutto, ma almeno non c'è nessuno! Ma io dico, va bene essere sempre positivi, ma tra pioggia e nebbia non si vedeva quasi nulla! Non ho invece ancora capito se gli scarponcini che ho portato sono impermeabili, ma son certa che avrò modo di testarli (acquistati nel 2012 da Lillywhites su consiglio del mitico Corradini mentre preparavo la mia partenza per il sud America). Ma nonostante queste mie lamentele sul meteo, scorci di paesaggi molto bellissimi si son visti anche oggi. La natura e la campagna autunnale ha dei colori caldi bellissimi. Ho avuto anche un paio di incontri ravvicinati con le pecore sul passo che passeggiavano tranquillamente in mezzo alla strada. Non c'era nessuno...ho provato a farci due chiacchiere, ma mi hanno totalmente ignorato.
Una cosa che ho notato nei sobborghi delle città e in campagna (nei centri storici le case sono principalmente in pietra) è che le case sembrano prefabbricate. Hanno tutte le stesse forme pulite, anche se qualcuna ha qualche pezzetto rivestito in pietra. Sembrano casette prodotte per il Truman Show. In mancanza di qualcuno a cui chiedere (eravamo io, le mucche e le pecore), mi sono rivolta a internet. Mi ha detto che molte sono o autocostruite o realizzate da piccoli costruttori, usando progetti standard e sono economici e facili da approvare nei piani regolatori locali. MA, negli ultimi anni, c'è stato un aumento delle case modulari e prefabbricate anche in Irlanda, per ridurre i tempi e costi di costruzione e in risposta alla crisi abitativa. L'unico tema ridondante rimane la colorazione di questi edifici: totalmente randominca. E mi continua ad impressionare vedere l'ordine, la cura e la pulizia anche nei posti più remoti. E poi, i cimiteri vista mare. Non uno o due, ne ho incrociati diversi.
E poi scopri che la gente è uguale in tutto il mondo: in Kenmare avrei voluto pranzare, e dato che stasera avevo carne per cena, ho chiesto ad un local che gestiva uno dei negozietti se mi poteva raccomandare un ristorante di pesce in città. Ma potrà mai un cristiano che vive in un paesello di 2,500 abitanti e che immagino viva solo di turismo, non saper darmi un posto che sia uno? Hanno due vie che si incrociano, quello è il centro...Che non sia mai che uno si guardi attorno nel paese dove vive. Mi ha fatto passare la voglia! Ho optato per fare due passi a Kenmare e poi a Killarney (quasi una metropoli a confronto).
Ahimè ho anche avuto un problemino con la batteria del motore, risolto con il booster (per fortuna ho un minimo di dimestichezza con la meccanica) prima di dirigermi appena fuori Killarney, a Fossa, dove dormirò per le prossime due notti (risulta comodo per il Ring of Kerry di domani). Il posto non ha certamente lo charme di Blarney, d'altro canto non è su strada bordo marina come ieri notte. Ma, come tutte le sere, un pò si pende...

Mercoledi 1 Ottobre - Charge me up!
Oggi mi è toccata una mezza levataccia per esser certa di poter comprare in pre-vendita i biglietti per l'ATP a Monaco in Aprile l'anno prossimo. Tutti gli anni è una giostra e tutti gli anni qualcosa va storto. Quest'anno non è stato diverso...e dopo un ora e un quarto l'operazione è stata completata con semi-successo. È slittato un pò tutto di conseguenza ma per pranzo mi sono preparata al giretto di oggi: l’Anello di Kerry! Ma, il motore è partito dopo i problemi di ieri? La risposta è si. Ma come scoprirete, è stato un successo temporaneo. Ma non voglio anticiparvi nulla. Tralascio che uscendo sulla strada mi sono ritrovata brevemente sul lato sbagliato (il tutto corretto molto velocemente dato che avevo veicoli in arrivo nell'altro senso). Nulla di grave. Il primo brevissimo stop è stato a Ross Castle. Uno dei tanti castelli medievali che incrocerete se mai passate da queste parti. Nello specifico, Ross si trova sulla riva del Lough Leane, uno dei laghi di Killarney. E son stati questi laghi che sarebbe stato bello vedere a Ladies View o Moll's Gap, ma purtroppo la prima parte del viaggio era sotto una specie di nebbiolina piovigginosa, e tutto il mio guidare verso questi punti panoramici sulle stradine di montagna, è stato inutile! Ma poco male, almeno non pioveva veramente, e il meteo è migliorato nel corso della giornata. È a Sneem che la giornata ha avuto una prima svolta. Ho deciso di cercare di risolvere il mio problemino dell'allarme del portellone laterale (il mio tentativo di bloccare il tastino con un pezzetto di adesivo è durato poco). Avendo addocchiato una specie di ferramenta nel villaggio, sono entrata e ho chiesto un suggerimento. E chi ho trovato? Un ragazzo polacco (vai a sapere cosa ci facesse in un villaggio con meno di 400 abitanti) che mi ha risolto (per il momento) il problema. Il suggerimento? Prendi uno stuzzicadente, incastralo nella fessurina del tastino e spacca via la parte che rimane fuori. Non durerà per sempre (mi ha detto), ma al limite lo rifai. E sapete cosa? Ha funzionato! Un piccolo successo in una giornata a tratti frustrante. Anche oggi ho avuto modo di conoscere l'ennesimo eroe Irlandese: Daniel O'Connell. La casa da lui abitata era lungo la strada e mi sono concessa un giretto giusto per curiosità. Lo stesso personaggio è poi super celebrato a Cahersiveen (che sarebbe stata una mia tappa, ma ho evitato per motivi che diventeranno apparenti). A Waterville il nome Lobster in cima ad un pub prometteva bene, e già mi leccavo i baffi, ma invece, il cibo servito a pranzo era stile self service della peggior specie. Ho evitato... Questa cittadina vanta non un eroe Irlandese, ma il fatto che Charlie Chaplin ha passato qua del tempo, tanto che hanno anche messo un statua sul lungo mare. In verità pare venisse in vacanza qua dopo che Walt Disney lo aveva portato per pescare. Tutt'oggi gli viene dedicato un festival cinematografico comico. Ho azzardato un selfie con la statua...
Ma è dopo questo stop che 3dom ha cominciato a fare i capricci. Batteria morta tutte le volte che mi fermavo e uso del booster per farlo ripartire. Tutto gestibile fino alle scogliere di Kerry (bellissime tra l'altro). Tirava un vento pazzesco (lo vedrete dalle foto se mai date un'occhiata). Il van è inizialmente ripartito ma con diverse spie accese e a 100 metri dal parcheggio le marce non entravano più. La batteria a zero ha un effetto su tutte le funzioni... Confesso un pelo di panico. Ma avevo poca scelta. Quindi 4 frecce (che non funzionavano ovviamente), rispento tutto, ricollegato il booster e lasciato per un pò di tempo. per fortuna tutto è ripartito. Ma a quel punto non ho voluto più spegnere il motore fino al rientro a Killarney. Non ho però rinunciato a fare alcune delle tappe lasciando il motore acceso, anche se non era possibile fare proprio tutto come avrei voluto. Rientrando ho chiamato un rivenditore di batterie a Killarney (una metropoli per gli standard locali - 15,000 abitanti) che mi ha detto che non poteva aiutarmi ma che se andavo dal ragazzo dietro la palestra di fianco al suo negozio, sicuramente mi trovava una soluzione. E poi ha aggiunto una cosa un pò bizzarra: ha dei bei modi. Ahahahah... Devo dire che Irlandesi antipatici finora non penso di averne incrociati. Alcuni non li capisco, ma è un mio problema. Quindi mi dirigo verso questo mitico Galvin. Galvin era andato a casa, quindi penso non sapremo mai se ha dei bei modi. Ma non lontano c'era un gommista e mi son fermata. E qua un signore irlandese veramente incomprensibile (poveretto gli ho fatto ripetere le cose 4 volte), ha risposto al mio 'I have a problem' dicendomi che se torno domani mattina alle 9 mi cambia la batteria! Hurrah! Speriamo bene!
Riflessioni della giornata:
- chapeau a tutti i ragazzi che incontro per strada che stanno facendo l'anello a piedi con lo zaino (180km di giro)
- chiese: ce ne sono un'infinità ovunque - attorno alla cattedrale qua a Killarney ce ne sono altre 2 nel raggio di 200 metri, ma anche in paeselli di 200/300 cristiani, ce ne sono sempre almeno un paio
- oramai per curiosità tutte le volte che entro in un 'corner shop' equivalente dei vai villaggi, cerco i salvaslip. La mia conclusione è che in Irlanda non ne fanno uso. Non ci sono MAI!
- il mio look: col passare dei giorni i miei capelli hanno deciso che il selvaggio fa per loro. E non importa che io mi pettini. Tra vento e umidità sembro una pazza (nota mentale - aggiungere uno specchio nel van e comprare un cappello che me lo sono dimenticato)
- espressione artistica: riflettevo oggi che dato che le case moderne irlandesi sembrano esser fatte tutte con lo stesso inprinting, forse il colorarle in modo bizzarro è il loro modo per renderle 'diverse'
- complimenti al comune (se c'è) di Glenbeigh che grazie alle sbarre nel parcheggio (e il mio non poter spegnere il motore e parcheggiare fuori) non fanno parcheggiare nulla che non sia dell'altezza di un auto. Altro che sabbia dorata verso il tramonto...
Ma la cosa che più mi ha fatto sorridere oggi, è stato il suggerimento delle guide che mi son letta ieri sera: mi raccomando, fare il giro dell'anello in senso orario. Le strade sono strette e così evitate di trovarvi pullman che vi vengono contro. Tutti, ma dico TUTTI, i pullman turistici che ho incrociato oggi, han fatto il giro in senso antiorario. Ma poco male, oramai ho una certa dimestichezza conle dimensioni di 3dom.
Fatemi gli auguri per domani! Forza batteria!

Giovedi 2 Ottobre - Occhiali gate: colpisce ancora la smemorina del Van
Non avrà magari i bei modi del mitico (mai incontrato) Galvin, ma, il brav'uomo di ieri sera, questa mattina alle 8.45 mi ha sostituito la batteria. E se ieri potevo dire di non comprenderlo perchè magari ero stanca, oggi era quasi peggio. Così come il collega alla cassa. Problema almeno per oggi risolto! Speriamo di arrivare a fine giro. Io invece mi sto proprio rinc@glionendo con l'età: stamattina sono impazzita a cercare i miei occhiali. Perdere qualcosa in 6mq è veramente difficile. Ho dovuto mettere a soqquadro il van e recuperare quelli di emergenza che ovviamente si trovavano in fondo all'armadio che ho dovuto svuotare. Ma sapete dove li ho poi ritrovati? Infilati nel collo della t-shirt che indossavo! Avendo infilato al volo l'impermeabile per partire, erano sotto la giacca. La vecchiaia oramai galoppa... Similarmente quando devo partire o quando mi rinchiudo per la sera, mi dimentico sempre qualcosa: o gli oscuranti per la cabina di guida, o il cavetto per il telefono, o appunto gli occhiali, etc etc. Quindi finisco per aprire e chiudere le portiere e il portellone laterale almeno tre o quattro volte in più del necessario. Ma sto divagando.
Oggi ho visitato la penisola di Dingle. Il meteo ahimè è stato orrido tutto il giorno a parte qualche schiarita qua e la. Proprio una giornata 'irlandese'. Pioggia e raffiche di vento fortissime non proprio piacevoli. E dato che la maggior parte degli obiettivi erano sulla costa, non tutto è risultato visitabile (tipo il forte di Dunbeg). Sono anche certa che i punti panoramici avrebbero offerto qualcosina in più col bel tempo. Spiagge e scogliere: tutto comunque suggestivo. Tra l'altro, avendo eliminato il poter passeggiare, ho quantomeno finito un pò prima e mi sono goduta il mio divano su quattro ruote al calduccio con il ticchettio della pioggia fuori. Ma non prima di aver guadato un fiume che attraversava una delle stradine del percorso. È stato il momento in cui mi son chiesta se fosse il caso di tornarmene in un posto tranquillo e aspettare che passasse. Confesso di aver provato quantomeno apprensione. Ho preferito continuare. Il tempo a mia disposizione è limitato e i posti da vedere sono tanti.
Novità della giornata:
- a Dingle mi sono data allo shopping (vabbeh due felpe di Under Armour)
- ho bevuto un ottimo flat white da Bean in Dingle
- questa penisola sembra ospitare solo pecore e agnelli ed è stato solo verso Tralee che sono riapparse mucche nei pascoli
- ho fatto la prima doccia nel van (molto meglio di quelle usate finora nei bagni pubblici)
- mi son mangiata delle buonissime costolette d'agnello comprate da un macellaio locale
Cosa è rimasto uguale? Anche stasera dormo in leggera pendenza!
La mia preghiera per domani è che sulle scogliere di Moher le raffiche di vento non siano quelle di oggi...

Venerdi 3 Ottobre - Amy tempestosa…
Obiettivo principale di oggi: le scogliere di Moher. Una meta iconica per chi visita l’Irlanda. Si estendono per circa 8 km lungo la costa dell’Atlantico e raggiungono un’altezza massima di circa 214 metri. Offrono panorami spettacolari sull’oceano, sulle Isole Aran e, nelle giornate limpide, fino alle montagne del Connemara. Tutto questo ahimè, proviene dalle guide che ho letto, la realtà si è rivelata leggermente diversa…ma sono andata troppo avanti.
Mi sono svegliata questa mattina con la stessa pioggerella di ieri sera. Il buio grigiastro che si intravedeva dagli oblò non invogliava lasciare il comodissimo lettone. Diciamo che mi sono soffermata sul mio cappuccino a letto un pò più a lungo del solito e prima mettere fuori il naso mi sono preparata al peggio. Ma nella realtà piovigginava soltanto, e guess what: smemorina aveva colpito ancora. Ieri sera nel collegare il cavo elettrico, ho lasciato il ripostiglio esterno del tubo acqua/pala etc aperto. Poco male…nessun danno. Si parte!
Doolin dista circa 190km da Tralee, e avevo una mezza idea di fare una pausa caffè a Adare (più o meno a metà strada). Ma un pò perché piovigginava, un pò perchè non c’era un parcheggio facile vicino al coffee shop, la tappa è saltata. E tutto questo vento (piccola anticipazione) non sembrava esserci. A pochi chilometri dalla scogliera si è cominciato a sentire. E nel parcheggio soffiava veramente forte (oltre a piovere). Ho quasi girato il van per andarmene, ma c’erano comunque pullman di turisti che arrivavano, quindi ho deciso di mettermi l’impermeabile e provare ad andare a dare un’occhiata. Quei 10/15 minuti sono stati la cosa più spiacevole da quando sono in Irlanda. E nel tentativo di cercare riparo nel gift shop, mi sono vista chiudere la porta in faccia. Non molto friendly vista la situazione. A mia insaputa, 10 minuti prima era stato rilasciata un’allerta gialla per il meteo e avevano chiuso le scogliere perché potevano risultare pericolose. Detto tutto ciò, da un punto di vista umano, lasciare magari che le persone soggette alle raffiche di vento e pioggia si potessero mettere al riparo (il gift shop/experience centre è scavato nella collina quindi totalmente protetto), poteva essere una cosa carina. Invece me ne sono tornata da 3dom completamente bagnata. Ma il bello di avere un guscio girando, è che mi sono cambiata al calduccio prima di rimettermi alla guida. Uscendo dal parcheggio aveva smesso di piovere. Quindi ho ritentato una visita sebbene veloce alle scogliere. Ho parcheggiato a cavolo nei posti dei pullman (che erano più vicini alle scogliere) e sono riuscita a dare quantomeno un’occhiata. Meglio di nulla. Ma a questo punto la giornata era compromessa. Le strade erano allagate (ben peggio dei guadi di fiume di ieri), il vento era sempre più forte. Ho fatto l’unica cosa che aveva un senso e mi sono rifugiata in un campeggio a una decina di minuti. Ho espresso le mie perplessità sul meteo al guardiano che mi ha rassicurato e consigliato di posizionarmi dietro a delle casette mobili per avere un pò di protezione. Confesso che a 10 ore di distanza, tutta sta protezione non l’ho sentita. La tempesta Amy continua, le raffiche son forti. E mi sembrano decisamente peggio che questo pomeriggio. Per mia tranquillità ho consultato google su quanto vento serve per ribaltare un furgone: è stato non-committal perché dipende dalle situazioni, ma la risposta è 150kmh. Immagino in posizione perpendicolare al vento, ma vai a sapere. E comunque la risposta non mi ha pienamente rasserenata…sarà una nottata piuttosto lunga.
Ma almeno il pomeriggio è passato velocemente tra lavoro e chiamate. E mi sono permessa una cenetta non male con una pasta konjac, pesto e zucchine. Niente carne oggi. Anzi no, mento: ho mangiato del salamino. Ho anche deciso di trasformare la dinette sotto il mio letto in un grande lettone (anche questa è una prima volta - funge da secondo letto matrimoniale) per una visione ottimale della televisione che temo mi terrà compagnia questa notte tempestosa.
Ma è arrivata l’ora del mio te prima della nanna…a domani.

Sabato 4 Ottobre - An ghaoth a théann i dtreo amháin ní mhaireann sí choíche
Una nottata difficile. Le raffiche più forti si son fatte sentire verso le 3 del mattino, e un pò per paura, un pò per tenermi la tv come compagna (sapendo che avrei dormito poco), ho dormito sul lettone sotto. Ogni tanto controllavo con la torcia (con cui ho dormito abbracciata quasi), e assurdamente, che non fosse arrivata l’acqua fino al van. Ma non è successo nulla…sto bene e Amy è passata e si dirige verso la Danimarca (o così dice il telegiornale). E dopo la tempesta è uscito il sole. Anche se la verità è che c’erano ancora forti raffiche di vento. Ho fatto un controllino con il guardiano super ottimista per la situazione delle strade: you’ll be alright. Good enough insomma. Ma giusto per sicurezza ho fatto il pieno d’acqua e svuotato le grigie: make hay whilst the sun shines (un detto inglese che fa sempre da lezione di vita). Col beneficio di incrociare un gran bel figliolo che si preparava alla partenza col suo cagnone. E via, si parte, dopo aver dato un’occhiata veloce al Doolin Pier, da dove si poteva ammirare l’incazzosità del mare in tempesta (termine tecnico).
Non avendo abbandonato l’idea di vedere le scogliere con un meteo più umano, ci ho riprovato. Third time lucky! E finalmente si sono fatte ammirare con il cielo azzurro. E sono davvero imponenti. Purtroppo le raffiche erano ancora fortissime e alcuni dei punti panoramici più interessanti erano chiusi anche ieri. Era quasi impossibile camminare contro il vento quando tiravano le raffiche e nei punti dove arrivavano gli spruzzi di acqua di mare, sembrava si essere colpiti da una mitragliatrice :-). Insomma, una gioia a metà. Ma va bene così.
Li vicino, Doolin. Un villaggio carino qua sulla costa. Un pubbino di riferimento, qualche casetta in pietra e tutt’attorno le casette delle bambole solite (i prefabbricati per intenderci). Trovo sempre bizzarro vedere questi gruppetti di case identiche qua e la nella campagna, che spuntano come funghetti. E sembrano sempre come se fossero state posate li quel giorno. Tutte pulite e ordine anche attorno. Bizzarro…
Ma la giornata è stata lunga, quindi si continua verso il Burren via Black Head sulla strada costiera. Un pò il grigiore che era tornato, un pò i paesaggi lungo la strada hanno fatto si che la guida fosse veramente suggestiva. Il Burren è una regione unica dell’ovest dell’Irlanda con un un paesaggio carsico fatto di vaste distese di roccia calcarea grigia, fenditure naturali e doline. Prende un aspetto quasi lunare ma ospita una straordinaria biodiversità (non abbiate paura, viene la spiegazione viene riproposta ad ogni stop/cartello). All’interno di questa regione si trovano siti archeologici, come il dolmen di Poulnabrone che ho visitato. Si tratta di una tomba megalitica risalente al Neolitico, dove sono stati rinvenuti resti umani (circa 30 individui) insieme a oggetti come punte di freccia, collane e ceramiche, che fanno pensare al ruolo rituale e funerario del sito. Immerso nel paesaggio roccioso del Burren, sorge semplice, ma allo stesso tempo solenne e misterioso. E, forse per intervento divino, tutto d’un tratto ha ricominciato a piovere in combinazione con le raffiche di vento. La contemplazione è quindi durata poco.
A seguire, un breve stop al fortino di Caherconnell. È uno degli esempi esempi di fortini a forma circolare meglio conservati e disseminati un pò per tutta l’Irlanda. Era usato come abitazione fortificata per una famiglia importante, offrendo protezione ad animali e persone. Più importante era la famiglia, più importante era il fortino. Tutto costruito a pietra secca (senza malta di nessun genere).
L’ultimissima tappa prima di Galway è stata la profumeria del Burren. Un pò perché mi richiamava Fragonard in zona mia, l’ho visitata. Vengono ovviamente usati fiori selvaggi locali e producono creme/profumi etc. I profumi non erano di mio gusto ma qualche acquisto l’ho fatto lo stesso (creme lenitive/tisane).
E poi via, attraversando qualche strada completamete allagata (alcuni guadi con un pò di apprensione), verso la superstrada che mi avrebbe portato a Galway. Una metropoli rispetto ai paesi dell’ultima settimana (ho controllato or ora e conta 85k abitanti). È un centro abitato vero, pieno di gente, vivace, ma ahimè con qualche senzatetto in evidenza. Per la prima volta da quando sono arrivata non mi sentivo a mio agio nel lasciare 3dom da solo, parcheggiato li lungo il fiume. Ma non è successo nulla, e mi son fatta un giretto, incluso un negozio di maglioni Aran (una delle specialità della zona diciamo). Ho poi cercato di mangiare pesce in uno dei ristorantini indicati dalla guida, ma mi hanno rimbalzato alla grande nonostante fossero le 6 di sera (si avevo fame, non ho pranzato!). Sarà forse stato il mio capello selvaggio? Non lo sapremo mai, ma alla fine ho optato per un altro ristorante di pesce, O’Grady’s, che si trovava fuori città e verso il mio parcheggio notturno. Sorvolo su manovre di parcheggio assurdo per evitare di parcheggiare dove pensavo di non poterlo fare…per poi parcheggiare proprio li di fianco al molo e davanti al ristorante. Tra piante, ramoscelli etc, temo che una volta che 3dom verrà lavato, sarà tutto un graffio da lucidare. La cena? Top! Ho ripetuto la mia unica altra uscita (salvo le ostriche): cozze e astice. Mamma mia che buono!
E, per la prima volta, sono arrivata nel mio parcheggino notturno col buio. Ma sarà possibile che io sia che parcheggi in retro che di muso, il van penda? Un mistero da risolvere quando ho testa e tempo al mio ritorno. Non ho una bolla a bordo (errore) per cercare di arrivare ad una soluzione, se non usare l’uso di una pila e farla rotolare…
Domani giornata eco-friendly. Passeggiate, abbazie e tramonti. Buona notte.

Domenica 5 Ottobre - Altro che Downton Abbey!
Ieri sera mi son dimenticata di raccontarvi che al rientro da cena, avevo un micio che mi gironzolava attorno miagolando e non mi mollava. Ho poi riflettuto che probabilmente sentiva l'odore di pesce/crostaceo della cena...fatto sta che stamattina non c'era più :-). Ieri sera sono crollata sul lettone/divano guardando la tv e mi sono svegliata alle 4 del mattino per poi trasferirmi nel letto basculante fino alle 8...dieci ore di dormita non me la facevo da tanto tempo. Sara' l'aria Irlandese? Con molta calma ho bevuto il mio cappuccino giornaliero e ho fatto il blog giornaliero che addormentandomi non avevo fatto. Che non sia mai che mi trovi due giornate da raccontare in una sera. Ho lasciato il boschetto dove ho dormito verso le 11 alla fine. Una location tranquilla per dormire ma per via delle fronde degli alberi, il segnale di Starlink era un pò più lento del solito (ma tutto sommato good enough).
Oggi si visita Connemara, famosa per i suoi paesaggi selvaggi, montuosi e incontaminati. È una delle zone più caratteristiche e suggestive del paese, amata per la sua bellezza naturale e la forte identità culturale gaelica. Il primo obiettivo della giornata sarebbe stata una passeggiata per raggiungere la cima di Diamond Hill, da cui mi dicono si goda una vista spettacolare. Arrivata in zona, purtropppo il meteo si era ingrigito (non ci sarebbe stato nessun panorama), e dato che io non cammino per la gioia di camminare, ho dato forfait. La strada per arrivare è stata comunque panoramica, così come il giretto per Rinvyle. A mia insaputa google maps ha deciso di farmi fare un loop inutile in un boschetto con una stradina che non era nulla di più che un sentiero. Io come una pecora (come quelle che mi hanno circondato oggi), ho seguito le indicazioni per quest'aggiunta inutile e challenging al mio percorso... Ma se lasciamo a parte i paesaggi sempre molto belli di oggi, anche la visita a Kylemore Abbey ha avuto un suo perchè. Nasce come dimora privata per poi trasformarsi in un monastero di monache Benedettine che hanno rilevato la proprietà nel 1921 dopo che è finita in mano alle banche, per via dei debiti lasciati dal Duca e della Duchessa di Manchester. Le benedettine, un ordine votato all'insegnamento, hanno aperto una scuola e hanno anche affittato parti dell'abbazia nei periodi estivi quando la scuola era chiusa. Il tutto per ripagare il mutuo fatto per comprarsi Kylemore. La scuola è rimasta operativa fino a maggio 2010 (quindi molto recentemente), ma l'aumento dei costi di gestione ne hanno forzato la chiusura. Un'università americana ne ha poi leased una parte, da usare per i propri studenti per lezioni di storia, archeologia etc. Questo ha permesso alle monache di rimanere, e oggigiorno producomo cioccolato, marmellate e conserve, saponi e prodotti per la cura della persona e perfino oggetti in ceramica. Insomma si danno da fare. Anche la piccola chiesa gotica non lontano dall'abbazia è un gioellino. Il resto della giornata è stato, diciamo, paesaggistico. Ho percorso la Sky Road, ho fatto un pit stop al supermercato di Clifden (il paese in se non era un granchè) e ho guidato su stradine che erano plasmate dalla forma delle colline che attraversavano. Anche col meteo grigiastro, veramente bello.
Cose da segnalare?
- le gomme quattro stagioni consigliate dal mio gommista di fiducia sono state una bellissima idea
- c'era ancora qualche stradina allagata da attraversare con attenzione
- non tutti quelli che guidano per le stradine sono attentissimi al traffico in arrivo (fare molta attenzione a loro più che alle strade)
- i cartelli stradali in questa parte del mondo sono prevalentemente in lingua locale (direi bizzarro dato che di turisti ne hanno)
- sono spariti i cartelloni dei candidati alla presidenza (Jim Galvin deve esser quello con il budget più ampio dato che il suo faccione è appeso ovunque)
E stasera dormo in una zona eco-friendly fronte spiaggia. Il tipo che mi ha aperto la sbarra è così eco che forse si è lavato il mese scorso. Per fortuna il van ha tutto quello che mi serve anche come servizi igienici, perchè la casetta ad uso comune non prometteva nulla di buono.
Ora vi lascio, c'e' Juve - Milan da vedere...a domani!

Lunedì 6 Ottobre - Wild Atlantic Way
Oggi è stata una lunga giornata di guida sulla strada che qua chiamano la Wild Atlantic Way (ne ho già percorsa un bel pezzo). Non tanto tempo fa, a giugno, ho percorso la Pacific Highway…go figure…
Solo tre tappe oggi, e tantissimi paesaggi che non sarebbero fuori posto nei grandi parchi in USA. Non penso ci sia così tanto ‘spazio’ in nessuna altra zona in Europa. Con soli 5m di abitanti di cui circa il 30% a Dublino e d’intorni, e con un estensione di circa un quarto dell’Italia, in Irlanda restano ampi spazi rurali poco abitati.
Ho fatto una prima pausa a Westport per un caffè e una delle calls lavorative di oggi. Poco più di un paesello, ma molto carino. Ho incrociato Newport subito dopo, altrettanto suggestivo con tanto di fiume che lo attraversa. Ma due delle tappe più suggestive sono state su Achill Island, la più grande isola d’Irlanda. La spiaggia di Keem si raggiunge percorrendo una strada a strapiombo sul mare che ha messo a dura prova le mie vertigini, e il villaggio deserto di Slievemore facendo zig zag tra le pecore :-). Una peculiarità dell’isola è che per la prima volta da giorni, il colore predominante delle case era bianco. Credetemi che mi è sembrato proprio strano. Era tutto bianco. E come nel resto del paese le case erano copie l’una dell’altra a gruppetti. Abbastanza bizzarro…
A seguire ho fatto una tirata unica verso Donegal, dove speravo di fare un giretto prima di sistemarmi per la notte, ma, si è messo a piovere…quindi mi sono dedicata alla lettura di contratti (mai una gioia).
Quante conversazioni ho avuto oggi? Due, un record. La prima con un omino che aveva chiuso la strada. Mi ha cercato di spiegare il perché (non l’ho capito) e poi mi ha detto di passare lo stesso. È solo 20km dopo che ho capito cosa mi avesse detto: si era ribaltato un tir per via del vento e la polizia (Garda) e i servizi di soccorso bloccavano le due carreggiate. Ma anche loro mi han lasciato passare senza troppi problemi. Così come il ranocchio che attraversava la strada saltellando tutto tranquillo. È stato l’unico, salvo le pecore, a tenermi compagnia per strada oggi. La seconda conversazione è stata con Darren (un miracolo che io mi ricordi il nome), che quando mi ha indicato la piazzola per stanotte si è soffermato a chiedere del mio viaggio e a parlare della tempesta Amy di qualche giorno fa. Ma nel mio stato oramai quasi da eremita, l’unica cosa che avevo voglia di fare quando sono arrivata era sistemarmi e, finalmente, fare la prova dell’uso del forno: pollo arrosto e verdure al forno! Test felicemente riuscito! Cena top.
Stanotte sono tutta sola. Più mi sono mossa verso il nord più ho perso compagni di viaggio (compagni per modo di dire - intendo altri van/camper). Non avrò modo di raggiungere Malin Head, il punto più a Nord dell’Irlanda e da dove parte la Wild Atlantic Way, ma immagino che anche alla Giant Causeway non incrocerò molti turisti in questo periodo. E devo dirvi, che con il meteo che tutto sommato è stato decente, è proprio bello girare quasi da soli (nei posti turistico intendo).
Vi lascio, ho cominciato una nuova serie tv, Sullivan’s Crossing. Richiede la mia piena attenzione, così come Township: da quando incrocio centinaia di pecore al giorno sto trascurando le mie pecorelle digitali.
Notte!

Martedi 7 Ottobre - Peperoni day!
Oggi avevo davanti a me una giornata alquanto challenging, sia per mete che per distanze. I km non sono mai tantissimi qua in Irlanda, ma sono sempre o su stradine o su statali, quindi tutto sembra più lontano. Ma sapete cosa mi ha accompagnato tutta la giornata? I miei peperoni al forno di ieri sera. Non c'è stato modo di liberarsi dell'odore per quasi tutta la giornata nonostante i finestrini aperti (e onestamente la sera fa un pò troppo freschino per spalancare le finestre). Nota positiva: smemorina sta migliorando. Stamattina nell'iter che seguo per la partenza, ho dimenticato solo due monetine sulla cucina (che ovviamente sono volate subito). Ma null'altro!
Sveglia sul presto dato che ieri avevo saltato la visita a Donegal (che non sia mai), ridente paesino in zona. Ha un simpatico castello, un'abbazia in rovina (o meglio le rovine di un'abbazia) e un centro molto compatto (per fortuna). E poi via! Verso le scogliere tre volte le dimensioni di quelle di Moher: Slieve League Cliffs. Raggiunte giusto in tempo per una call e qualche email :-). La mia visita al centro informazioni è stata un pò incompleta. Mi hanno reindirizzato verso un parcheggio più vicino alle scogliere, ma hanno omesso il fatto che da li esisteva uno shuttle che ti poteva portare al punto panoramico. Me lo sono vista sfrecciare un paio di volte mentre arrancavo su per la montagna: 4km la metà dei quali in discreta salita. Il panorama me lo sono proprio sudato ed effettivamente le scogliere sono più alte di quelle di Moher. Per il ritorno ho cercato di corrompere una guida di uno dei bus privati, ma non c'e' stato verso. Oltre alla fatica questo impattava sulla mia schedule alquanto fitta della giornata (e chi mi conosce sa che questo un pò mi stressa). Ma poco male, speravo di recuperare con le tre ore di guida verso la Giant's Causeway (il selciato del gigante). Piccolo aneddoto: era in una delle domande del test 'Life in the UK' quando ho chiesto la cittadinanza :-).
Ovviamente non ho recuperato nulla. Tra lavori in corso e traffico le tre ore sono state tre ore di viaggio. Niente sconti. E anche qua, dopo esser stata rimbalzata al parcheggio più vicino perchè il mio era un camper (non è un camper maa vaglielo a spiegare - è uno stile di vita la van life), mi hanno mentito. il mezzo miglio (ah si qua siamo in UK ora - Irlanda del Nord) era un miglio e mezzo per raggiungere la meta. Sempre coi miei piedini. E sempre con uno shuttle che appariva solo quando non lo potevo prendere. E il ritardo intanto peggiorava...Mi aspettavo le colonne di basalto più alte, ma il fatto che esista questa distesa infinita di colonne esagonali ha dell'incredibile. Sembrano scolpite. Pazzesco.
Il castello di Dunluce è a picco sul mare poco lontano dalla cittadina di Bushmills. Molto ma molto suggestivo. E a Bushmills ho fatto una capatina nella distilleria (con licenza) di Whiskey più vecchia al mondo. A me non piace la bevanda in questione, ma pareva brutto essere in Irlanda e non interessarsi almeno un minimo. A questo punto però mi ero giocata una delle tappe: il ponte di corda di Carrick-a Rede (chiudeva alle 16.30). Ma poco male, soffro di vertigini, sarebbe stato un incubo. Le scogliere oggi sono state challenging, non sono neanche sicura che sarei riuscita ad attraversarlo. Quindi ho impostato il mio parcheggio per questa notte nei sobborghi di Belfast (si torna alla civiltà), e quando ho visto un ora e mezzo di viaggio, vi confesso che mi avrei voluto avere una macchina da teletrasporto. Ma sono arrivata, Un pò di traffico ora che siamo nei dintorni di città più importanti, ma anche un pezzo di autostrada (che non vedevo da quando ho lasciato la Francia). È cambiato anche il panorama (o meglio l'edilizia): sembra proprio di essere in Inghilterra. È un Irlanda diversa...britannica...
Con oggi si è chiusa la parte 'rurale' della mia gita Irlandese. Domani visito Belfast, a seguire Dublino e poi si riprende il traghetto verso il continente. Mi spiace solo non aver potuto usare mai il drone, ma il vento più o meno sempre presente non lo ha mai permesso.
Notte!

Mercoledi 8 Ottobre - Belfast
Oggi è stata una giornata speciale, anzi quasi memorabile. Per la prima volta in 12 giorni ho abbandonato il guscio e non ho guidato! Mi sono permessa un passaggio in taxi verso il centro della città (e il tassista mi ha fatto anche un pò da cicerone lungo la strada - il Parlamento e i giardini valgono una visita ma purtroppo non avevo tempo).
E da dove cominciare invece? Belfast un tempo è stata il centro della cantieristica navale (qui fu costruito il Titanic) ed è proprio li che ho cominciato, al Titanic Belfast. Il museo è stato costruito in quello che era diventata una zona completamente abbandonata ed è solo negli ultimi 25 anni che è stato completamente recuperato e rigenerato. Nel Titanic Quarter, che conserva alcune chicche storiche dei vecchi cantieri navali Harland & Wolff, oggi sono stati costruiti hotel, uffici, cinema e spazi residenziali. Il museo stesso ha la conformazione di prore di navi (così come quelle costruite proprio qua), e l’altezza è la stessa delle murate del Titanic. Per quelle che sono le dimensioni delle navi da crociera oggi, il Titanic non sembrerebbe gran cosa, ma rimane impressionante se si pensa a quando è stato varato. L’unica nave della flotta White Star sopravvissuta oggi è l’SS Nomadic, varata nel 1911. Era il tender ufficiale del Titanic e dell’Olympic. Così come sul Titanic anche il tender divideva i passeggeri per classe. E la differenza in trattamento e lusso era significativa. La fine di questo film ahimè la conosciamo tutti, ma non sapevo, ad esempio, che dopo il salvataggio dei circa 700 passeggeri imbarcati sulla Carpathia, la nave sorella del Titanic, RMS Olympic si offrì di prendere a bordo i superstiti. L’idea fu bocciata: si temeva che vedere l’Olympic — nave gemella del Titanic — potesse essere traumatico e destabilizzante per i passeggeri appena sopravvissuti. Ma dai!
Ho fatto due passi nel quartiere della Cattedrale, poco distante. È il quartiere culturale e creativo di Belfast, chiamato così per la presenza della Cattedrale di Sant’Anna (in cui ho fatto una capatina). È una zona fatta di stradine acciottolate, murales, pub storici e locali moderni. Un mix tra tradizione e innovazione. Seconda novità di oggi (non capitava da almeno una decina di giorni) è che ho pranzato (cercare di girare e lavorare nella stessa giornata lascia poco spazio di manovra). Oh, nulla di che, mi sono infilata in un buchetto di posto dove ho mangiato qualche fetta di sashimi, e dove si pagava solo in contante (piacerebbe al mio amico Max, non tanto per il cibo ma per l’ethos). E sono riapparse le catene dei caffè: Starbucks, Cafe Nero e Costa ad ogni incrocio. Un pò mi son mancati, anche se nelle zone rurali non avrebbero avuto nessun senso.
L’ultimo mio atto a Belfast è stato fare un Black Cab tour. Tanto per cominciare il gruppetto di tassisti si è fatto una risata su come pronunciare il mio cognome. Ma se mai passate, ne vale proprio la pena. In cosa consiste? Un tassista con il classico black cab fa da guida e che racconta la storia recente della città, in particolare quella legata al conflitto nordirlandese (the troubles). Ho visitato i murales politici di Shankill Road e Falls Road e ci siamo fermati ai Peace Walls (muri che separavano e separano tutt’oggi le comunità, e dove i visitatori possono lasciare messaggi di pace - non sapevo di questa usanza, ma Gary mi ha invitato a farlo). In diversi punti ci sono ancora cancelli che vengono chiusi la notte e riaperti al mattino, soprattutto nelle aree più sensibili di West Belfast. Negli ultimi anni il governo ha annunciato l’intenzione di rimuovere tutte le barriere, ma molte restano ancora perché i residenti stessi sono divisi: alcuni le considerano un ostacolo alla pace, altri una protezione. Un paio delle soste sono state emotivamente forti perché rimandavano agli episodi di stragi, e di assassinii inutili e crudeli. Sono arrivata (e riparto) abbastanza ignorante sulla storia locale. Ma mi sembra di aver capito che, anche se si è sempre cercato di spiegare il perché di tutto questo astio con la religione, la triste realtà è che è una lotta politica e identitaria, in cui le comunità si dividevano (e si dividono anche oggi) lungo linee religiose. Per fortuna oggi c’è molta meno violenza, ma i quartieri di case popolati adiacenti al muro di pace sono controllati dalle varie fazioni. A detta di Gary questo fa si che siano molto tranquilli. Se qualcuno sgarra, sa che la punizione è molto ma molto grave. Potrei andare avanti a lungo. È stata un’ora e mezza intensa. Ma qualche chicca la voglio aggiungere. L’autista mi ha spiegato che nonostante sia stato firmato il Good Friday Agreement nel 1998 che da diritto all’Irlanda del Nord di unirsi alla Repubblica d’Irlanda se la maggioranza dei cittadini lo voterà, la possibilità che questo succeda è prossima al nulla. Perché? In Irlanda non esiste un servizio di sanità nazionale gratuita come l’NHS in Gran Bretagna (pagano per tutto o hanno polizze di copertura privata) e gli affitti in Irlanda sono molto più alti così come il costo della spesa e dei servizi (tanto che gli Irlandesi vengono nell’Irlanda del Nord a fare la spesa). Anche la tassazione è più alta in Irlanda. Giustamente lui diceva: i protestanti sono pro UK e i cattolici pro Irlanda. Li accomuna il fatto che nessuno vuole vivere peggio (o meglio pochi anche tra i cattolici farebbero il sacrificio)…e quindi questa maggioranza non esisterà mai. Il buon Gary mi ha lasciato tre film da vedere: Once upon a time in n ireland, Say nothing e The secret army. Cercherò di impegnarmi queste ultime sere prima di perdere l’abbrivio della voglia di conoscere questi nuovi posti che sto visitando.
Direi che per oggi vi ho annoiato abbastanza. Concludo facendomi i complimenti per aver capito un buon 90% di quello che mi raccontava (i vari accenti Irlandesi continuano ad essere challenging), ma io ero focused al 200%. Brava Simo!

Giovedì 9 Ottobre - Dublin, Guinness e il sacro graal del parcheggio in piano
Non c'e' nulla da fare, sto invecchiando. Pensavo di aver fatto la partenza perfetta, ma no, ho lasciato le solite due monetine sul ripiano...Una partenza un pò lenta comunque. Ho proprio faticato ad alzarmi, e avrei voluto arrivare un pò prima a Dublino, ma tutto sommato è andata bene così. Sono oramai l'unico van/camper che gironzola in queste zone. A dublino non ne ho incontrato uno tutto il giorno. Abbastanza inusuale. Ma andiamo in ordine.
Sapete come capite quando attraversate dall'Irlanda del Nord all'Irlanda e viceversa? Ve lo dice Google Maps: il display passa da solo dalle miglia ai km e viceversa. Non ci sono frontiere di nessun genere. Tutto questo grazie al famoso Good Friday Agreement. E cambia la segnaletica ovviamente, che torna ad avere il Gaelico. Il viaggio non è stato noioso. Ho partecipato ad un CDA per quasi due ore mentre guidavo :-). Ho deciso che per sfruttare la giornata al meglio sarei andata direttamente alla Guinness. Dovete sapere che ci sono già stata, la bellezza di 30 anni fa durante una gita per capodanno (son poi tornata un paio di volte per lavoro a Dublino in quegli anni, ma non ho mai piu' 'visto' Dublino). La visita alla Guinness è stata una delusione totale. Partiamo dal presupposto che non bevo birra se non la Corona le poche volte che devo, quindi anche l'idea di bere una birra nera non la trovo entusiasmante. Purtroppo hanno trasformato la visita alla birreria più famosa d'Irlanda quasi in una giostra. La visita 30 anni fa era più vicina a un vero birrificio: si potevano vedere parti del processo produttivo reali e meno spettacolarizzate. C’era meno affollamento turistico e più contatto diretto con la storia industriale. L’atmosfera era meno da “parco a tema” e più da fabbrica storica in funzione. Peccato. Ho però trovato una genialata dedicare uno dei sette piani alla pubblicità negli anni. Veramente bello seguire l'evoluzione degli spot nel corso di decenni. In tutta sincerità è l'unica cosa che salverei della visita. Ovviamente non ho fatto ne tasting ne mi sono bevuta il birrone gratuito che veniva col biglietto, quindi magari mi sono persa un qualcosa di particolare (...non penso). Sono tornata al mio piccolo van, parcheggiato in mezzo alle case popolari (ero un pò in apprensione dopo esser stata rimbalzata dal parcheggio ufficiale). L'apprensione non era tanto per le case popolari che certo non aiutava, ma perchè qua a Dublino ho visto più senzatetto, ubriachi e gente che elemosinava, che non in tutto il resto dell'Irlanda e Iralnda del Nord messi assieme. Non un bell'aspetto della città. Il contrasto tra la modernità dei quartieri rinnovati e la realtà della povertà urbana mi ha colpito. Ma, come diceva il buon Gary a Belfast, a Dublino, gli affitti altissimi, la scarsità di alloggi e l'aumento del costo della vita, hanno fatto crescere il numero di persone che poi finiscono in quest condizioni.
La cattedrale di Christ Church (che unisce stili romanico e gotico) e quella di St Patrick (dedicata al santo patrono, e ospita la tomba di Jonathan Swift, autore di I viaggi di Gulliver) valgono sicuramente una visita. Ho trovato St Patrick più da wow (se si può dire di una chiesa). È tutto molto compatto, quindi dopo una passeggiata a Temple Bar ho fatto una capatina al Trinity College (la più antica Università in Irlanda). La vecchia libreria è stata purtoppo svuotata dai libri (che sono in fase di restauro), ma il long room è sempre spettacolare. Qua si conserva il libro di Kells, un manoscritto medievale riccamente miniato dai monaci ed il pièce de résistance di Dublino. Il mio ultimo compito è stata una passeggiata su Grafton Street dove ho visitato 'Aran Sweater Market'. È il mio terzo negozio della catena in questione. Sono alla ricerca di un turtleneck che un mio amico ha visto online. Ma nada, neanche qua ce l'hanno. Lo vendono solo online. Ho scelto una cosa leggermente diversa. Speriamo che piaccia!
L'ultimo capitolo della giornata era una cena di pesce, la mia scelta per l'ultimo pasto 'fuori' qua in Irlanda prima del lungo rientro. Ho trovato un posto che prometteva bene, 'Sole of seafood' in Drury Street. Altra zona piena di mercatini, bar e ristorantini, mezza pedonalizzata. Avendo saltato pranzo, cenare alle 17.30 mi è sembrato quasi normale :-). Il posto è veramente molto bello, e avevo molte aspettative sulla 'torre' indicata sul menu. Non era proprio una torre. Eran due piatti (uno su un alzatina), con un po di cotto e di crudo, impiattato veramente male. Ho mangiato cozze più buone (metto queste al terzo posto delle tre), i gamberi erano stracotti, e il cocktail di gamberetti faceva abbastanza ridere. Si salvavano le ostriche. Un vero peccato. Poi mangiare con 2 camerieri che non avevano nulla da fare e che mi fissavano, non era il massimo. Per fortuna tra pochi giorni posso tornare a mangiare da Marco!
E, that's almost all folks. Mi sono diretta al parcheggio per la notte (purtroppo ad un oretta da Dublino), ed è qua che il miracolo si è avverato. Per la prima volta 'ever', il van è parcheggiato perfettamente in bolla. Pazzescooooooooooo!!!!! Mi basta poco per essere felice :-). Ho festeggiato con una bella doccia calda e, adesso che vi lascio, mi farò una bella camomillina.
Domani comincia il rientro verso Cork (con una tappa intermedia), dove mi imbarcherò per Roscoff. Buona notte.

Venerdì 10 Ottobre - Kilkenny e Cashel
L’inizio del rientro e l’ultima notte in Irlanda. Domani, io e il guscio ci imbarchiamo a Cork con destinazione Roscoff. Si torna a casa, anche se la vita è decisamente più semplice in 6mq.
Solito early start per smaltire un pò di lavoro e poi via, ho lasciato i sobborghi di Dublino (dove stanno veramente impegnandosi a costruire interi quartieri- ci sono lavori ovunque). Il traghetto per la Francia non c’è tutti i giorni, quindi questa tappa intermedia è un pò forzata, ma ha fatto si che ho passato una giornata un pò più rilassata del solito. E oggi, oltre alla playlist che G ha preparato per me quando sono partita, mi ha anche fatto compagnia la piccola L, con i suoi esercizi di paraphrasing di inglese.
Ho fatto tappa a Kilkenny, città medievale, e sono riuscita a parcheggiare di fianco al castello. Dopo una breve visita (tra l’altro ha un parco bellissimo), ho percorso parte della medieval mile fino alla Cattedrale di St Canice attraversando parte della città. Atmosfera top! Confesso che ho trovato un pochettino strano, anche se si parla di Irlanda dove ci sono più chiese che credenti, che ci fossero due Cattedrali. Sapete quanti abitanti ha Kilkenny? 27,000! A Milano riusciamo a malapena a gestire il Duomo…St Candice è anglicana ed è famosa per la torre rotonda che si può ancora scalare (oggi era chiusa purtroppo). St Mary’s, l’altra, è cattolica. La ragione è storico-religiosa, legata alla Riforma protestante (o così ho letto). Naturalmente anche qua hanno una birreria. O meglio, hanno l’experience di una birreria. La produzione è stata spostata verso Dublino e la location originale è stata trasformata in una visita turistica. Non me la son sentita di fare un’altro giro sulla produzione della birra. Spero solo che sia un pelo meglio di quello alla Guinness.
La seconda e unica altra tappa per oggi, è stata Cashel, una piccola cittadina di meno di 5,000 abitanti, famosa per la Roccia di Cashel (un promontorio calcareo su cui sorgono rovine ecclesiastiche e medievali molto note). Ho parcheggiato il mezzo nella piazzola per la notte e sono poi andata in paese a piedi. La location é fantastica: da un lato vedo la Roccia e dall’altro l’abbazia di Hore (monastero cistercense in rovina). Pensate che la regina Elisabetta II ha visitato Cashel, in particolare la Roccia di Cashel, durante la sua visita di Stato in Irlanda nel maggio 2011. Fu allora la prima visita di un monarca britannico nella Repubblica d’Irlanda da oltre un secolo. La Roccia di Cashel ha delle arcate di dimensioni veramente impressionanti (pur essendo in rovina). É proprio vero che vedere le foto é una cosa, vederle di persona trasmettono delle emozioni totalmente diverse. I panorami stessi, che io ho cercato di catturare con le foto, non rendono. Son proprio sensazioni diverse. Un altro esempio? Guidando nella campagna oggi, ho potuto godermi la concimazione dei campi tutti attorno attraverso l’olfatto :-). Chiamamola esperienza di vita in 4D!
Una bella passeggiata insomma, inclusa una visita all’abbazia sulla strada del ritorno. E cena? Era previsto trancio di salmone verdure…questo é un van gourmet dopotutto. Mentre mangiavo sono stata brevemente interrotta da un altro personaggio arrivato col suo van che non trovava il padrone di casa. Poco male. Se non li trovi la sera, li rivedi la mattina. Sembrano tutti molto chilled. Il vero miracolo é invece che, per la seconda sera di fila, il van é in bolla! Non c’é due senza tre si dice…ma domani notte sarò cullata dalle onde del mare (quindi niente tre). E domenica il mio letto a casa mi attende, sfatto, così come l’ho lasciato :-). Non vedo l’ora.

Sabato 11 Ottobre - The End!
Si torna! Giusto il tempo per una visita ad un ultimo castello, Cahir e le sue storie. Tra l’altro, non essendo stato rimodernato negli anni, é rimasto un ottimo esemplare di castello medievale e di conseguenza é stato usato come location in diversi film (Excalibur, Barry Lyndon, The Green Knight, The last duel etc).
Ho raggiunto il porto per l’imbarco verso pranzo, con il sole che finalmente cercava di spuntare tra le nuvole. É da quando la tempesta Amy é passata che il cielo é quasi perennemente grigio. Non ha fatto freddo, ma sarebbe stato bello rivedere i cieli azzurri dei primi giorni. Sono stata ispirata ad ascoltare Berlino… ma il grigio non se n’é mai andato. E il sole non é durato a lungo, é sparito prima che finissero di imbarcarci! E finisce anche quest’avventura. Ho dormito per quasi tutta la traversata (11 delle 14 ore) e ho poi raggiunto casa dopo 1,500km e 13 ore di guida.
Quanti km ho percorso in totale? 5,781km di cui 3,000km per la tratta andata e ritorno su Roscoff. Quindi 2,781km in Irlanda (il giro intero dell’Italia é 3,300km giusto per darvi un confronto).
Vi lascio con qualche considerazione in più e anche alcune confessioni:
- Eccetto per un giorno dove ho visto 4 ciclisti, non ho visto biciclette per due settimane. L’uso della bicicletta non é molto diffuso in Irlanda.
- Ci sono pecore ovunque, la razza é southampton, ma i maglioni prodotti in Irlanda sono tessuti con lana merino prevalentemente importata perché quella locale non é particolarmente morbida e quindi é più adatta a tappeti e altro.
- La notte della tempesta ero abbastanza preoccupata, ma sia 3dom che i pannelli solari (che sono stati messi a dura prova) ne sono usciti alla grande (le raffiche arrivavano a 140kmh).
- Ho deciso dal primo giorno di utilizzare le tasche delle portiere per ricevute e souvenirs, quindi ho infilato la qualunque disordinatamente li dentro per due settimane (le tasche della vergogna).
- Per due settimane mi sono un pò eremitizzata (al di fuori degli scambi lavorativi).
- Con poche eccezioni, purtroppo non ricorderò mai i nomi dei posti che ho visitato.
- E come ci si sente a guidare la propria macchina dopo due settimane di furgone? Giuro che mi sembrava di essere su un go-kart!
- Casa? I miei 55mq non mi son mai sembrati così grandi :-)
Che dire…si torna alla normalità. Alla prossima!